“A questo proposito raccomando sempre di mostrare il compagno morto, se la sua vita termina tra le amorevoli cure della famiglia, o di far annusare a chi rimane la copertina che era sotto l’amico nei momenti finali della sua vita, se questa termina fuori dalle mura domestiche”, continua la dottoressa Cutullo. “Considerate che se l’animale viene portato via per fare l’eutanasia, chi rimane non sa che cosa sia successo e rimane in attesa del suo ritorno, anche per settimane”.
“Ho altri due cani oltre a Buck. Quando morì lo feci annusare a entrambi prima di portarlo via”, racconta ancora Monica, rievocando il periodo della morte del suo lupo. “Il maschietto – che aveva con Buck un forte antagonismo – sembrò fare poco caso a quello che era successo. Ben diverso fu l’atteggiamento della femminuccia, che era vissuta con Buck e lo adorava. Dopo mesi dalla sua scomparsa, ancora oggi quando torno a casa e apro il portellone dell’auto arriva tutta contenta, aspettando di vedere scendere il suo amico che non c’è più. Ed è una cosa che mi strazia il cuore”.
Per aiutarci a superare la perdita possiamo fare affidamento anche su un fiore californiano che si chiama forget-me-not, il tenero e umile “non ti scordar di me”. È il fiore che aiuta noi e i nostri animali a superare la mancanza, anche fisica, in seguito alla perdita di un essere amato, a nutrire il legame d’amore con le piccole anime che hanno lasciato la vita terrena, a continuare a sentirle vicine anche se non sono più qui nella loro forma materiale. “È quindi di grandissimo aiuto anche per gli animali contro il dolore, il senso di abbandono e l’angoscia della solitudine dopo la morte di un amato compagno”, conclude Laura Cutullo.
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